Buon nome non mente: Lorenzo Marazzi è da due anni centrocampista super affidabile del Cast Brescia. Quel cognome non poteva che far pensare, almeno inizialmente, a Carmine Marrazzo, Pallone d’Oro in carica e bandiera fino alla stagione scorsa dei franciacortini. In realtà la mezzala classe ‘01 ha ben presto preso il volo da solo, diventando in poco tempo risorsa molto duttile a disposizione di Paolo Quartuccio prima e di Andrea Quaresmini poi: a suon di prestazioni s’è guadagnato un posto negli 80 candidati al Pallone d’Oro. E, al secondo stop al voto, è arrivata la palma di più gettonato della settimana con 1241 tagliandi: «Una bella soddisfazione - sorride il nativo di Lograto -: soprattutto perché non è figlia del caso, ma della stagione che stiamo vivendo. Anche se dobbiamo essere consapevoli di non aver fatto ancora nulla a livello concreto: la prossima settimana c’è il ritorno dei quarti della fase nazionale di Coppa Italia, in cui possiamo ancora dire la nostra. In campionato siamo primi ma c’è da difendere la leadership sino in fondo».
Che il ragazzo abbia la testa sulle spalle lo si vede anche in campo: Quaresmini lo schiera principalmente mezzala, ma a seconda delle necessità Marazzi si adegua a giocare anche esterno alto o terzino destro. In Coppa, addirittura, ha agito da terzino sinistro: «È stata una novità - sorride -: credo che per un calciatore sia importante sapersi adattare alle necessità della squadra. Dopo anni non semplici qui ho trovato un ambiente che mi stimola e mi coccola». Marazzi ha giocato negli Allievi del Brescia e due anni nella Primavera: poi è arrivata l’esperienza al Franciacorta in D, che non si è conclusa nel migliore dei modi. Castegnato è stato il posto giusto dove ripartire, sotto l’egida di alcuni calciatori esperti. Su tutti proprio il quasi omonimo Marrazzo: «Da un punto di vista caratteriale mi ha aiutato come nessuno - riflette -: quest’anno non c’è, eppure i giocatori esperti sui quali fare affidamento non mancano. Giosa, Mattei e Peli, solo per citarne alcuni: con loro si cresce calcisticamente e caratterialmente». Il sogno? «Ritornare nel professionismo - replica senza indecisione -. E conquistare il salto di categoria con il Cast Brescia». Visto il primo posto in campionato e la porta aperta anche in Coppa, Marazzi e i biancoblù sono sulla buona strada: che questo gli spiani la via anche a una grande corsa nell’avventura dorata? Del resto, con un cognome così...
«Il salto di categoria è uno dei traguardi»
