Talento come pochi se ne intravedono all’orizzonte, Mariano Scidone ha vissuto quest’anno la sua prima stagione con la casacca della Bedizzolese indosso. E, nonostante i 300 punti bonus quale più votato dell’ultima settimana di Pallone d’Oro, il prodotto classe ‘02 non può dirsi pienamente soddisfatto per quanto espresso in campo: «Credo sia stato un anno modesto – rivela con una schiettezza che non è scontata per un calciatore tanto giovane –: sono partito bene, a dir la verità, ma non sono riuscito a mantenere la stessa cattiveria agonistica negli ultimi mesi. Avrei potuto fare molto di più e invece mi sono forse accontentato un po’ troppo. È lo stesso discorso che farei parlando della squadra: abbiamo fatto un bel girone d’andata, poi arrivati attorno alla quota salvezza abbiamo staccato la spina. Tanto che domenica, contro il Carpenedolo, dovremo vincere a tutti i costi per evitare sorprese spiacevoli».
Severo ed esigente con sé stesso il più piccolo della famiglia Scidone, anche perché Mariano comunque 10 gol li avrebbe segnati. In un ambiente che, a livello umano, sta trovando veramente splendido: «La società ci ha aiutato molto, soprattutto in questo periodo difficile - ringrazia Scidone -: ci sostiene a prescindere dai risultati e questo moralmente è stato importante, perché non è scontato ricevere appoggio anche nelle difficoltà. Sono arrivato la scorsa estate e sono stato accolto benissimo, in primis dal capitano Daniele Fregoni, una persona splendida». Di Scidone si parla un gran bene da qualche anno, anche se per un motivo o per l’altro non ha ancora calcato la Serie D, categoria soltanto sfiorata nel 2019/20, ultimo anno per il Ciliverghe al piano superiore del dilettantismo. Qualche panchina coi gialloblù, dove ha percorso l’intera trafila del settore giovanile (eccezion fatta per un anno a Sarnico), ma non la gioia di esordire: il sogno nel cassetto, per il futuro, è riuscire a giocare in D? «Il desiderio sarebbe quello di entrare in ambito professionistico - alza la posta Scidone -: chiaramente ci sono parecchi fattori da migliorare, a partire da testa e professionalità. La voglia di provarci però c’è: vedremo cosa riserverà il futuro». I piedi non sono mai stati in discussione, per chi ha visto giocare almeno una volta Mariano Scidone: realizzasse l’ultimo step mentale, l’astro offensivo granata potrebbe prenotare un posto, nei prossimi anni, tra i grandi del calcio bresciano. . M.L. © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Il professionismo? Un sogno da coltivare»
