La maledizione dei numeri uno? La Trilogia dei Palloni di Bresciaoggi, giunta col premio dorato al 20° anniversario dalla nascita, non ha mai celebrato la vittoria di un portiere: un po’ come nel premio maggiore di France Football, che in più di settantanni di vita ha incoronato solo il leggendario Lev Jašin, Pallone d’Oro nel 1963.
Chi indossa i guantoni, del resto, è per indole più abituato alle critiche che ai complimenti: sporcarsi le mani, che il campo sia perfettamente verdeggiante o intriso d’acqua sotto la pioggia, è roba per pochi. Destinati, anche dopo nove parate spettacolari, alla critica se il decimo tiro si infila tra i tre legni. Così i premi individuali, spesso e volentieri, vanno a premiare più facilmente chi i gol li segna rispetto a coloro che provano a evitarli. Negli anni qualche portiere sul podio dorato è comunque riuscito a salirci: la memoria va immediatamente ad Andrea Frusconi. Correva l’anno 2012 e «Jimmy» (così è affettuosamente ribattezzato da tutti) si sporcava i guanti a protezione della porta dell’Aurora Travagliato: quell’anno Frusconi, che oggi è preparatore dei portieri del Ciliverghe, chiuse al secondo posto alle spalle del solo Michele Serra (Rigamonti Nuvolera) e davanti a Marco Zanardini (Dellese Verolese). Viste le difficoltà dei numeri uno a ritagliarsi spazio individuale, quel risultato di Frusconi è da considerarsi comunque una vittoria e, in ogni caso, resta ancora oggi l’exploit migliore di un portiere nella corsa al Pallone d’Oro.
Pareggiato nel 2016 da Marco Serio: l’estremo difensore, che oggi è di nuovo tra i papabili con la casacca del Cast Brescia d’Eccellenza, all’epoca difendeva i colori del Vallecamonica Unica e chiuse 2°, superato solo dall’eccezionale Francesco Galuppini (allora al Ciliverghe, oggi al Novara in Serie C). Lo stesso Serio, tra l’altro, era arrivato 3° nel Pallone d’Argento 2014: giocava nel Bienno e fu preceduto da Andrea Savoia (Vobarno) ed Edoardo Quarantini (Adrense). L’ultimo podio di un portiere nel Pallone d’Oro risale al 2018/19: nell’edizione che sancì il passaggio della competizione da premio dell’anno solare a iniziativa che combaciava con l’annata calcistica, Sergio Viotti giunse sino al terzo posto in mezzo a una concorrenza spietata. Davanti a lui solo due attaccanti di razza come Alessandro Triglia (Calvina) ed Emanuele Bardelloni (Adrense): curiosamente, Viotti è tornato di recente a Ciliverghe, proprio in quella società con la quale aveva realizzato l’impresa di raggiungere la terza piazza nel Pallone d’Oro. Nel premio di Bronzo 2° posto nel 2016 per Angelo Antonelli, ex Villa Carcina oggi al San Vigilio. Per il podio più recente di un portiere nella Trilogia basta tornare invece alla stagione scorsa: l’uomo in questione è Matteo Bonometti, estremo difensore della Nuova San Paolo (in Prima Categoria). Un voto dopo l’altro il portiere classe ‘98 ha chiuso la prima fase del Pallone d'Argento al comando, salvo essere superato sul filo di lana dal regista dell’Ospitaletto Fabio Miglio: un 2° posto eccellente per Bonometti, portiere solido e ragazzo con la testa sulle spalle.
Che sia arrivato l’anno buono per rompere la maledizione che vede i portieri non vincenti nella Trilogia di Bresciaoggi? I tagliandi sono ogni giorno sul quotidiano e lunedì alle 17 cadrà il primo stop al voto: chi apprezza le persone che sanno essere importanti senza stare al centro dell’attenzione, sa per quale ruolo fare il tifo. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Trilogia, e se toccasse a un numero 1?
