Freschezza o esperienza? Spregiudicatezza o malizia? Quella per il Pallone d’Oro, tra le altre cose, promette pure di essere una sfida generazionale. Dagli 80 candidati che hanno cominciato il viaggio – 85 se aggiungiamo le wild card distribuite nelle prime settimane – sono rimasti solo in 12. I preferiti dal pubblico che, a suon di tagliandi, si sono conquistati il diritto di accedere alla fase finale dell’iniziativa dorata. Per giunta, nell’anno del ventennale del Pallone d’Oro: vincere in quest’edizione avrebbe un gusto ancor più accentuato anche per l’alto valore simbolico che si aggiunge all’importanza, di per sé altissima, del premio. Sono rimasti in 12 e, andando a sviscerare i profili dei candidati in corsa, balza all’occhio la differenza generazionale tra i protagonisti. Francesco Randazzo (‘03), Alessio Chimini (‘00), Lorenzo Marazzi (‘01), Daniele Fenotti (‘02), Mariano Scidone (‘02) e Christian Gambarini (‘04) sono nativi del terzo millennio: giocatori di prospettiva che in poco tempo si sono imposti all’attenzione degli addetti ai lavori. Classifica alla mano, sono proprio i baby ad aver costruito una base di voti più solida: Randazzo vanta 113 punti di partenza, davanti a Chimini (62), Marazzi (58) e Fenotti (41). Mai come quest’anno i lettori di Bresciaoggi hanno dimostrato apprezzamento e fiducia nei confronti dei talenti a benzina verde: basterà? Entrerà adesso in gioco la giuria di qualità selezionata dalla redazione sportiva del nostro quotidiano: giornalisti, diesse, dirigenti federali e addetti ai lavori chiamati a decidere il destino di questa meravigliosa dozzina. A proposito di sfida generazionale, attenzione all’esperienza degli altri finalisti: su tutti quella di Simone Pesce, capitano del Lumezzane che ha ritrovato la Serie C. A furor di popolo il centrocampista rossoblù ha risalito la china negli ultimi giorni della votazione da casa e ora approccia la sfida finale dalla discreta base di partenza di 29 punti. Tra i calciatori nel pieno del «prime» psicofisico non possiamo dimenticare Federico Peli, star del Cast Brescia, come Enock Barwuah dell’Ospitaletto e Nicolò Lauricella del Castiglione, che hanno vissuto una grande stagione individuale (e collettiva) in Eccellenza, meritandosi l’occasione di arrivare in fondo. Peli riprende da 53 punti, un passo avanti rispetto al maggiore dei Lauricella (50), mentre Enock è piuttosto indietro: il fratellino di Mario Balotelli scatta a quota 6, appena sotto Scidone (11) e alla pari del compagno di squadra Michael Berta. Chiudono Gambarini (5), e Filippo Lauricella (3). Il vantaggio di partenza di Francesco Randazzo è notevole, ma l’espressione della giuria può scombinare le carte in tavola: la scatenata dozzina del Pallone d’Oro è pronta a battagliare per l’eredità di Carmine Marrazzo. Sarà scontro generazionale: l’energia degli ultimi arrivati o la sapienza dei campioni affermati? Chi premierà la giuria?•. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Oro, la dozzina a caccia di gloria
