L’excursus tra le ultime edizioni della metallurgia pregiata prosegue, andando a scandagliare quest’oggi l’incoronazione del Pallone di Bronzo dell’estate scorsa. Là, sul meraviglioso palco del Coco Beach di Lonato del Garda, andava in scena una splendida storia di vita. Quella di Fausto Ungaro, per tutti Tino: il capitano del Casaglio, che aveva chiuso la stagione con la promozione in Seconda Categoria e la vittoria dello Scudetto di Terza, s’è preso la ciliegina di una carriera lunghissima, divisa a metà tra le due maglie del cuore. Quella del Casaglio negli ultimi scampoli, quella del Gussago per il trentennio precedente: non sarebbe comunque giusto chiamarlo premio alla carriera, perché Ungaro fece una stagione coi fiocchi. E arrivò con merito alla top 12, pur in posizione arretrata rispetto a Paolo Danieli del Calcinato, che sembrava comandare con agio rispetto a tutti gli avversari. Il verdetto della giuria selezionata da Bresciaoggi, però, ha stravolto le carte in tavola: 28 giurati su 35 hanno dato la loro preferenza – dal valore di 10 punti – al centrocampista classe ‘81. Che ha così potuto rovesciare completamente la graduatoria: Ungaro ha chiuso con ben 492 preferenze, separando piuttosto nettamente il suo trono eneo dal resto della concorrenza all’inseguimento. Danieli, comunque orgoglioso della sua seconda piazza, ha concluso con 328 voti, mentre al terzo posto si è piazzato Matteo Contratti del Castelmella (237 preferenze), che s’è però consolato rapidamente con la vittoria della Scarpa d’Oro (33 i gol stagionali per lui). In quarta posizione Claudio Dotti, compagno e amico del cuore di Ungaro a Casaglio: il bomber rossoblù ha chiuso a 226. A completare la valorosa top 12 Francesco Bindoni (Fionda Bagnolo, 143 voti), Emanuele Papa (Sirmione Rovizza, 85), Andrea Radici (San Michele, 72), Michele Guarneri (Verolavecchia, 65), Mattia Parzani (Mompiano, 45), Matteo Tassi (Bettinzoli, 42), Gabriele Bellotti (Real Montenetto, 26) e Fabrizio Biglietti (Montirone, 19). Davanti a tutti, però, ha meritatamente sollevato al cielo gardesano il Pallone di Bronzo l’eterno Tino Ungaro (classe 1981). Che, ormai sazio, ha potuto chiudere i battenti al termine di questa stagione, meno di un anno dopo rispetto a una delle pagine più belle della sua lunghissima carriera. Difficile trovare vincitore più adatto a un premio come quello bronzeo, che va a lodare i calciatori di Seconda e Terza: Ungaro, capitano rispettoso, uomo generoso e padre affettuoso, è stato e sarà sempre il volto più bello di un calcio pulito. Chi gli succederà nell’albo d’oro del premio riservato ai protagonisti di Seconda e Terza categoria? Tra i candidati in corsa nella top 12 di quest’edizione c’è qualcuno che vorrebbe la rivincita: è il caso di Danieli e Dotti, di nuovo in finale e vogliosi di un ulteriore step in alto. Il secondo per centrare almeno il podio, il primo per provare finalmente a vincere: al momento al comando c’è Alessandro Musolino del Nave con 100 preferenze tonde tonde. La giuria di qualità, però, ha già dimostrato di saper rovesciare un verdetto: i giurati, con la loro espressione, potrebbero ancora una volta sconquassare alla radice la classifica di partenza. O, in alternativa, confermare invece le impressioni dei lettori. La strada per l’eredità di Ungaro è ancora tutta da scrivere: chi solleverà al cielo il prossimo Pallone di Bronzo? •. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Bronzo, a caccia dell’eredità di Ungaro
